Qualità SEO, Semantica e Phantom Update e le cazz..te di luglio

Spesso in estate si ha poco da scrivere, tutti sono al mare ed allora arrivano fuori le cavolate SEO. Cerchiamo di fare un poco di chiarezza su cosa stia accadendo.

Riassunto Articolo

Qualità e lunghezza dei contenuti nella SEO: il mio pensiero

copywriter-seo-coseQuando si parla di SEO e testi saltano fuori le cose più strane. Si parla di semantica, di lunghezza minima dei testi e di altre congetture più o meno lontane dalla verità. 

Quando scriviamo dei testi lo dobbiamo fare per gli utenti giusto? Ok se questo punto è chiaro cosa cavolo centra la lunghezza minima. Mi spiego meglio; se dobbiamo dare delle direttive al cliente che scrive le schede prodotto ci sta dire: “Fammi articoli, o schede di almeno 300 parole”. Questo perché se il cliente è pigro o fa altro almeno abbiamo un metodo minimo come soglia di qualità.

Se invece siamo noi a gestire il nostro sito o i contenuti dei clienti il discorso è differente:

  • Avere dei testi “lunghi” a volte premia ma dipende dal contesto: se vogliamo approfondire argomenti o tematiche è opportuno avere dei testi ricchi con link e approfondimenti. Se la materia invece viene ampiamente spiegata in 150 o 200 parole è inutile cercare in tutti i modi di allungare il testo. I testi si devono adattare ai bisogni degli utenti! STOP.
  • Soffermiamoci ad analizzare il comportamento dell’utente: perchè non legge tutto l’articolo? Perchè ha fatto clic li? Sono segnali importanti.
  • Analizziamo la struttura del sito Web: Abbiamo rami che generano pagine vuote? Abbiamo problematiche con il Crawl Budget ? Questi sono campanelli di allarme. Analizziamoli.

In definitiva dobbiamo a mio parere scrivere testi utili per gli utenti e analizzare la struttura del nostro blog o sito web per evitare problematiche di contenuti di bassa qualità o di pagine ridondanti tra di loro che possono creare problemi a livello di visibilità.

Quanto deve essere lungo un testo? L’opinione di Google

Ok avete letto il mio pensiero che può essere condiviso o meno, ma su questa tematica che dice Google?

 John Mueller Venerdì su Google Hangout si è lasciato andare a diverse dichiarazioni molto interessante . Al minuto 34:37 ha affermato che avere articoli brevi non ci darà alcuna penalità da parte di Google. Ha anche affermato che alcuni articoli lunghi possono essere fonte di confusione per gli utenti ,e per tale motivom in alcuni contesti è meglio avere  avere testi brevi perchè risultato più adatti agli utenti.


Per chi se lo ricorda già nel lontano 2012, Google aveva affermato che avere articoli brevi non comporta problemi di Ranking e anche nel 2014 è stato ribadito tale concetto.

John ha affermato:

Non soffermatevi sulla lunghezza degli articoli ma piuttosto nel fare in modo che si sta effettivamente fornendo qualcosa di utile e interessante per l’utente. E se a volte questo significa avere un articolo breve allora breve articolo va bene, se significa fare un articolo lungo pieno di approfondimenti va bene ugualmente!
L’algoritmo di Google non conta il numero di immagini presente in un articolo o la lunghezza del testo, cerchiamo di avere un’idea complessiva in modo da sapere se il tuo sito stia fornendo informazioni utili per chi lo visita.

Queste affermazioni dovrebbero chiarire molti dubbi in merito alla lunghezza del testo! 🙂

Goolge phantom 4

Dal blog di  Searchmetrics abbiamo avuto dei riscontri su delle fluttuazioni in SERP avvenute dopo giungo 2016. L’aggiornamento Phantom è nato al fine valutare la qualità e si concentra principalmente sulle intenzioni dell’utente. Questo algoritmo si adatta ai vari segnali di qualità questo vuol dire che possono avvenire cambiamenti in qualsiasi momento, senza preavviso sulle SERP di Google a seguito di aggiustamenti del ranking.
 Phantom non penalizza a livello di singola pagina, ovvero se abbiamo una pagina con un problema di qualità (troppi banner, poco testo, 404 non idoneo ecc) non è compromesso l’intero sito. Ma, se queste pagine con qualità discutibile aumentano a caso di pattern errati (filtri impostati male, pagine canoniche mal configurate o altro) sono diffuse su tutto il sito web, allora si potrebbe “danneggiare” il dominio nel suo complesso. 

Secondo i dati rilevato si sono avuti cali nel mese di luglio e pare che siano inerenti a tale aggiornamento.

Per esempio SearchMetrics mostra alcuni siti colpiti da questo aggiornamento.

Analizziamo http://www.myrecipes.com/ , questo sito avuto un calo molto vistoso, ma a cosa potrebbe essere dovuto?

myrecipes.com-2016/07/03 visibilità

Dopo un’analisi possiamo constatare che ok, i contenuti sono di qualità, ma qual’è l’esperienza utente? Pessima! L’utente deve fare clic 48 volte per leggere una ricetta contornata da ADV ovunque!

ADV-ricette

Quindi è chiaro che Google abbia premiato altri siti che facilitino l’esperienza utente.

Tra gli altri pattern riconducibili a tale aggiornamento possiamo trovare:

  • Pagine con molti 404 non risolti;
  • Pagine con filtri che generano visite infinite da parte dei boot;
  • Pagine con immagini bloccate;
  • Pagine con rami vuoti (zero testo e molti banner)

Conclusioni e riflessioni

L’aggiornamento di Phantom 4 pare che colpisca sia l’esperienza utente e che le pagine povere di contenuto. Ecco alcuni suggerimenti per cercare di capire eventuali problematiche:

  1. Google come abbiamo visto ha affermato più volte che avere testi corti o lunghi non conta quindi scrivi testi per gli utenti e per il tuo target;
  2. Individua le aree del tuo sito web che hanno un’alta frequenza di rimbalzo probabilmente c’è qualcosa che non va
  3. Controlla la struttura del tuo sito web, effettua scansioni periodiche per evitare pagine con contenuti duplicati o pagine che vanno in 404
  4. Evita di avere pagine con troppa pubblicità; ci deve essere equilibrio tra contenuti e adv.

Alla prossima

 

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