Machine Learning, Intelligenza Artificiale e SEO: tutto quello che c’è da sapere
L’evoluzione del Web passa dalla Semantica ma soprattutto dal Machine Learning e Intelligenza artificiale, cerchiamo di fare un po di chiarezza.
Riassunto Articolo
L’Evoluzione dell’intelligenza artificiale
Post ispirato da Kevin Indig e dalle sue slides.
Il mondo del Web si sta evolvendo in modo frenetico, dopo 13 anni dalla sua nascita Facebook ha raggiunto 2 miliardi di utenti. Google ha una mole di dati e di capacità di elaborazione cosi potente che gli permette di effettuare aggiornamenti quasi istantanei dei loro algoritmi. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico miglioreranno e renderanno più veloce tale sviluppo.
Uno recente studio (qui la fonte) condotto da alcuni scienziati di Oxford e Yale ha portato alla luce alcune interessanti novità. Gli scienziati hanno domandato a circa 1600 esperti di intelligenza artificiale quando secondo loro AI raggiungerà l’intelligenza umana.
Le risposte date sono state le seguenti: AI eguaglierà l’intelligenza di un umano:
- nel 2024 in traduzione da una lingua ad un’altra
- nel 2026 nella scrittura di un saggio
- nel 2027 nella guida di un camion
- nel 2031 nella vendita al dettaglio
- nel 2049 nella scrittura di un bestseller
- nel 2053 nell’esecuzione di un intervento chirurgico su un essere umano
Naturalmente, i grandi colossi come Facebook a Amazon da tempo stanno cavalcando, studiando e analizzando tali comportamenti. In questo scenario Google è da anni che ha iniziato a muovere i primi passi prima con l’ acquisizione di DeepMind e poi con Sundar Pichai che vuole portare ad essere il colosso di Mountain View ad essere la prima società di AI grazie alle agli investimenti nella ricerca e sviluppo e all’utilizzo di nuove metodologie di machine learning.
In questo video Jeff Dean spiega l’utilizzo di Deep Learning e la sua crescita esponenziale a partire dal 2014.
Il grafico (che si ferma al 2016) mostra come Google utilizzi da tempo tali tecnologie e siano sempre di più al centro dei processi decisionali e di business.
Siamo in un punto in cui è importante capire cosa quali siano i dati e le informazioni che ci stanno arrivando in modo tale da poterli elaborare e comprendere.
Come si evolverà la SEO in un mondo in cui la “search” sarà guidata dall’Intelligenza artificiale?
Capire le intenzioni degli utenti
E’ da tempo che affermo che è importante capire l’intenzione degli utenti piuttosto che basarsi sulla singola keyword. Questa affermazione è facile a dirsi ma difficile da mettere in pratica. Per capire in modo accurato quali siano i comportamenti degli utenti bisogna conoscere le loro aspettative.
Google ha fatto enormi passi in avanti negli ultimi anni. Ad esempio se cerchiamo “acconciature capelli” Google mostrerà prevalentemente siti di immagini.
L’utente vuole cercare come farsi un’acconciatura per capelli, quindi non gli interessa un risultato testuale ma darà maggior risalto a una immagine o a un video.
Cosa ben diversa è se cerchiamo “come avere i capelli lisci”. Qui l’utente ha un problema e vuole una guida o un tutorial per risolverlo. Ecco che Google risponderà con un tutorial nei primi risultati.
Quindi l’idea è semplice, il nostro contenuto deve soddisfare il bisogno dell’utente. Ok, Google non è infallibile, ma riesce a darci un’idea dei contenuti che vuole e di come li vuole per posizionarli nella TOP 10. Se il nostro contenuto non soddisfa tali requisiti saremo tagliati fuori…
Contenuti Olistici
Qui si apre un dibattito, da sempre ci sono miti e tendenze da sfatare, chi diceva che un articolo doveva essere lungo 300 parole chi 2000 chi 2500 e via dicendo. Poi con le ultime novità.. per citarne una i cali dovuti al Fred Update tutti sono corsi al riparo dicendo ah non servono più gli articoli Pillar meglio contenuti brevi ma efficaci.
Ecco tutto questo porta confusione, se ragioniamo su quanto detto sopra non centra nulla e non vuol dire nulla basarsi su un testo lungo o corto, quello che è importante è centrare il nocciolo della questione senza andare fuori tema. Se io devo fare un articolo sui come avere capelli lisci perfetti, ci può stare che spiego la composizione del capello e come deve essere trattato per farlo diventare liscio. Potrebbe risultare invece inutile e non interessante per il lettore, ad esempio, un approfondimento su come tingere i capelli lisci (soprattutto se è stato pensato solamente per aumentarne la lunghezza). Stessa cosa per la query acconciature per capelli, è inutile arricchire il contenuto di testo, l’utente vuole immagini o video. Quindi invece di pensare alla mera “lunghezza” torniamo sui binari iniziali e pensiamo alla qualità dei contenuti e allo scopo per cui è stato fatto quel contenuto ponendoci la domanda: che bisogno dobbiamo intercettare?
In questo scenario subentra il concetto di contenuto OLISTICO (“riferiti ad un sistema complesso”), un testo non deve basarsi solo sull’ottimizzazione di keyword, ma deve trattare l’argomento in modo completo ed essere arricchito di termini correlati attinenti. Per questo motivo se facciamo una ricerca come “Pizza margherita” la parola “mozzarella”, “conserva” ad esempio possono essere fortemente correlate alla keyword principali (e qui andrebbero introdotti altri concetti come proof terms e relevant terms)
E quindi importante chiederci quali sono le classificazioni nell’argomento per cui stiamo scrivendo. Se dobbiamo scrivere un articolo su un animale esso fa parte di una specie specifica, ha dimensioni e attributi come un muso o una coda.
Queste classificazioni sono chiamate entità ; l’obiettivo di Google è quello di comprendere la relazione tra queste entità. La seguente immagine cerca di spiegare a grandi linee come.
Google utilizza i framework di elaborazione della lingua naturale Word2Vec e SyntaxNET in TensorFlow per comprendere la relazione tra le parole.
SyntaxNET aiuta Google a comprendere la sintassi delle frasi. Questo è fondamentale per capire il rapporto che avviene tra le varie entità.
Lo sapevi che Instagram ha recentemente utilizzato Word2Vec per capire il contesto (significato) di Emojis usate nelle varie conversazioni?
Tutto questo ci fa capire come l’interpretazione, AI e l’apprendimento automatico possano aiutarci a capire bisogni e comportamenti degli utenti.
Per Google, la comprensione del significato che ci sta dietro ad un determinato argomento o a una parola chiave è una sfida enorme e possiamo rendergli la strada più facile creando i contenuti Olistici.
Oltre a coprire tutte le entità pertinenti, l’olismo è caratterizzato anche dalla profondità e dalla larghezza . “Depth” indica quanto è dettagliato un argomento, la “larghezza” indica quanti argomenti correlati rispetto all’argomento principale sono stati sviluppati.
Il contenuto olistico deve essere anche curato , il che significa che è aggiornato e contiene tutti i pezzi e riferimenti rilevanti. In termini concreti vuol dire che è necessario controllare regolarmente il tuo contenuto per evitare informazioni obsolete e renderlo aggiornato. Il contenuto dovrebbe essere arricchito di immagini video, integrazioni con i social media per fornire la migliore esperienza utente.
Quindi la lunghezza (del testo) fine a se stessa è un parametro che dobbiamo dimenticarci!
I segnali degli utenti
Diversi studi di settore da anni mostrano come i segnali e il comportamento dell’utente possano essere fondamentali nella SEO. Per questo motivo è importante studiarne il comportamento e capire cosa, a livello visivo e di contenuto, può essere cambiato e migliorato sul proprio sito per migliorare l’esperienza utente.
Il Machine Learning entra in azione anche in questi casi, i principali Search engine memorizzano centinaia di informazioni e grazie a sistemi di apprendimento automatico elaborano dati per arrivare a modelli stocastici e probabilistici rilevanti in grado di dare risposte ai bisogni finali.
Soprattutto il tasso di click-through (in SERP) sembra avere un peso elevato nella classifica. Quindi è fondamentale tenere sotto controllo come l’utente si comporta sul nostro sito web.
Usiamo ad esempio Yandex Metrica per studiarne il comportamento e analizzare come l’utente si “muove” su un sito web.
Con Analytics cerchiamo di capire quali pagine hanno il tasso di abbandono più altro, basterà impostare questa visualizzazione:
Per queste pagine vale la pena capire quale sia il problema, ad esempio
- La pagina non è pertinente alla keyword ricercata?
- La pagina non sta offrendo ciò che promette?
- Il prodotto / contenuto principale è di bassa qualità?
- …
Capire quali sono i problemi su un sito web permetterà di migliorarne la visibilità in Futuro.
Altro piccolo tips che possiamo sfruttare è quello di analizzare le ricerche che gli utenti fanno sul tuo sito, in questo modo possiamo intercettare i bisogni degli utenti e cercare di fare articoli o guide che rispondano a tali bisogni o necessità.
Il Machine Learning modificherà il “peso” dei link nelle SERP?
E’ indubbio che intelligenza artificiale e Machine Learning saranno il futuro dei motori di ricerca e del Web in Generale. I link avranno sempre il loro penso nelle SERP ma sempre di più prevalerà il concetto di rilevanza e pertinenza dei contenuti.
Avere un profilo di link forte sarà si fondamentale ma dovrà essere accompagnato da altri fattori.
Capire i segnali, monitorare quello che è il mercato e il contesto su cui operiamo sarà fondamentale per non diventare obsoleti. Il Web è un mondo bellissimo e affascinante ma bisogna sempre rimanere a passo con i tempi per non perdere la “visibilità” desiderata.
Machine Learning e AI cambieranno la SEO?
Sicuramente AI e ML saranno gli autori di un forte cambiamento per chi lavora nel settore della visibilità online, ci vorrà tempo ma in un futuro ormai prossimo i motori di ricerca utilizzeranno sempre di più queste tecnologie per fornire risultati pertinenti e migliorare quella che è l’esperienza utente
Ad oggi l’intelligenza artificiale viene utilizzata nella ricerca organica solo in alcuni casi ma il suo utilizzo sembra essere in rapida crescita.
La SEO è in mutazione, Google ci sta svelando poco a poco quali sono i suoi obiettivi e quale sara la roadmap da seguire.
Sarà cruciale avere contenuti in grado di soddisfare gli utenti e i loro bisogni, misurare costantemente il comportamento degli utenti e creare contenuti olistici.
Questo è facile dirlo a parole ma sarà sempre più difficile metterlo in pratica in modo corretto… è ora di seguire questo cambiamento!
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